ROSSANO E IL MUSEO DIOCESANO

Roscianum è attestata dalle fonti a partire dal II sec.d.C. quando risulta come una delle stazioni della via costiera ionica. Una  frequentazione del suo territorio risulta già a partire dall’età protostorica (secc. IX-VIII a.C.), come attestano gli oggetti in bronzo (armi, utensili, oggetti di ornamento) rinvenuti in località Bùcita nei pressi dell’attuale centro storico. In seguito l’area fu influenzata dalla vicina presenza di Sibari e di Thurii che favorirono la crescita dell’economia, come attestano i corredi funebri e gli oggetti di uso quotidiano relativi a probabili insediamenti agricoli. Tuttavia le tracce più interessanti, relative alla presenza di una serie di ville di grandi dimensioni poste lungo la via costiera (Ciminata, Toscano, Mascaro, Foresta, Solfara, Tornice) si hanno a partire dall’età romana imperiale, da cui anche il toponimo Roscianum, legato forse a possedimenti nella zona della famiglia dei Roscii.

 In età altomedievale Ruskia viene citato da Procopio di Cesarea,2 come uno degli insediamenti fortificati cui i Bizantini si appoggiano nella guerra con i Goti di Totila (535 – 553 ). E’ probabile che in questa fase la città subentrò a Thurii quale sede della diocesi della piana Sibari.

In seguito, Rossano diventa una delle città bizantine più importanti, sede di uno stratego, del vescovado e centro di vita culturale e religiosa grazie alla massiccia e continua migrazione di monaci orientali. Segno importante di questa presenza è il “Codex Purpureus”, un evangeliario miniato realizzato in Asia minore intorno al VI sec. e arrivato poi in Italia al seguito dei monaci che fuggivano le persecuzioni dei Persiani prima e degli Arabi poi.

L’importanza acquisita dalla città in età bizantina e poi anche in età normanna, risulta dai monumenti (Duomo, San Marco, Santa Maria del Patir e grotte eremitiche) e in particolare dalla “Vita di S. Nilo” che rappresenta una fonte documentaria validissima per la conoscenza della Calabria di questo periodo.

Con i Normanni e gli Svevi la città mantenne un ruolo importante, segnato anche dall’elevazione alla dignità di arcidiocesi.  In seguito, a partire dagli Angioini, Rossano fu attribuita in feudo a famiglie nobili romane che preferirono nominare degli amministratori tra la nobiltà locale, evitando di soggiornarvi.

Il “Museo Diocesano e del Codex” custodisce enormi tesori meta di numerosissimi visitatori ogni anno.

CORIGLIANO – ROSSANO

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Comune di Corigliano – Rossano Via B. Abenante, 35 
8064
Tel. 0983 891511

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Orario di apertura: da mart. a dom  8,30-12,30, 15-18 (lun. chiuso)

Info: visite guidate “Museo Diocesano e del Codex”  340.4759406

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INFO

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